14/11/2025 Festa della Dedicazione della Cattedrale

Iglesias, Cattedrale di Santa Chiara, 14 novembre 2025

Pietre che respirano

Oggi la nostra comunità si raccoglie in festa per celebrare la Dedicazione della Cattedrale di Santa Chiara, la madre di tutte le chiese della nostra diocesi. È un giorno di memoria, di gratitudine e di rinnovata consapevolezza: questa casa di pietra è segno visibile della Chiesa viva che siamo noi, pietre spirituali, vive, che respirano”, che e il Signore unisce per formare il suo tempio santo.
Quando entriamo in questa Cattedrale, sentiamo il peso e la grazia della storia. Personalmente mi fa un certo effetto vedere queste pietre e queste bellissime volte: penso a quale responsabilità mi è data nel custodire e tramandare la fede che qui esiste da tempi antichissimi. Chissà quante volte, sollevando lo sguardo e ammirando questa architettura i nostri fratelli e sorelle si saranno uniti al cielo! Queste mura hanno custodito preghiere, speranze e lacrime di generazioni di credenti. Qui i nostri padri hanno ricevuto la fede, qui abbiamo celebrato i sacramenti, qui siamo stati riconciliati, nutriti, inviati. Questa chiesa non è solo un edificio: è memoria viva della presenza di Dio in mezzo al suo popolo. Anche queste pietre respirano, anzi, meglio dire “traspirano”.
San Pietro ci ha ricordato che Cristo è la pietra viva, scelta e preziosa davanti a Dio. Su di Lui siamo chiamati anche noi a diventare pietre vive, che respirano, di un edificio spirituale.
La Cattedrale di pietra, con le sue mura, i suoi altari e le sue colonne, ci ricorda che la vera bellezza di una Chiesa non è nel marmo o negli affreschi, ma nella comunità dei credenti che vi si raduna.
Ognuno di noi è una pietra, unica e necessaria, chiamata a trovare il proprio posto nell’edificio della fede. Potremmo, come per gioco, chiederci: “In questa chiesa io che pietra vorrei essere? E perché’”. In ogni caso, ogni pietra è necessaria: dove manca anche una sola pietra, l’armonia del tutto è ferita. Così è nella Chiesa: nessuno è superfluo, nessuno escluso.
Nel Vangelo Gesù chiama la Samaritana “donna”, cioè “sposa”: sono termini che alludono all’intero popolo, cioè alla Chiesa, sposa di Gesù. Egli le dice: “Adorerete Dio in Spirito e verità”.
Questo è il senso della celebrazione di oggi. La Chiesa è il popolo amato da Dio, che fa esperienza della sua misericordia; perciò lo incontra nella vita e lo adora in spirito e verità. Questa festa non ci invita solo a guardare al passato o alle pietre del tempio: ci chiama a rinnovare la nostra identità di Chiesa viva, Chiesa viva, “stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa, popolo che Dio si è acquistato” (1 Pt 2,9), capace di testimoniare il Vangelo oggi, qui a Iglesias.
Quando sono stato in Turchia, ho visto che in quella terra, che è stata la culla del cristianesimo, ci sono tante chiese antichissime, ormai trasformate dal regime islamico in musei. Una Cattedrale non è un museo! È un luogo dove il popolo di Dio si raduna per ascoltare, lodare, condividere e servire. È la casa della comunione, segno della Chiesa che cammina unita intorno al suo povero Vescovo, e che si apre al mondo con cuore missionario.
Santa Chiara, patrona della nostra Cattedrale, ci insegna la via della fedeltà della semplicità evangelica, perché possiamo essere Chiesa che respira aria pura, luminosa e accogliente, come queste mura che, da secoli, traspirano la gloria del Signore.