
Il Giubileo ieri e oggi
8Conterai anche sette settimane di anni, cioè sette volte sette anni; queste sette settimane di anni faranno un periodo di quarantanove anni. 9Al decimo giorno del settimo mese, farai squillare la tromba dell’acclamazione … 10Dichiarerete santo il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nel paese per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo…
25Se il tuo fratello, divenuto povero, vende una parte della sua proprietà … al giubileo il compratore uscirà e l’altro rientrerà in possesso del suo patrimonio.
39Se il tuo fratello che è presso di te cade in miseria e si vende a te, non farlo lavorare come schiavo; 40sia presso di te come un bracciante, come un inquilino. Ti servirà fino all’anno del giubileo; 41allora se ne andrà da te insieme con i suoi figli, tornerà nella sua famiglia e rientrerà nella proprietà dei suoi padri.
Così è scritto nel capitolo 25 del libro del Levitico. L’istituzione di questa singolare iniziativa traeva la ragione ultima nella fede di Israele che anche in questo modo, nei rapporti sociali e non solo nella preghiera, riconosceva la signoria di Dio sulla terra e sugli uomini: “proclamerete la liberazione nel paese per tutti i suoi abitanti” … “perché la terra è mia e voi siete presso di me come forestieri e inquilini”, si legge ai versetti 8 e 25 dello stesso capitolo. Un’istituzione che mirava a ristabilire la convivenza tra le persone e l’uso della terra secondo il progetto originario di Dio, come esplicitamente è detto al termine delle disposizioni per l’anno giubilare: “poiché io sono il Signore vostro Dio”.
Questo il precetto scritto. Non sappiamo quanta attuazione pratica abbia poi avuto nel corso dei secoli un comando così netto. In ogni modo, è chiarissima la preoccupazione di unire fede e vita, preghiera e comportamento morale; il giubileo ne è solo una significativa specificazione.
Conosciamo la riscoperta cristiana del Giubileo nel 1300, ad opera di papa Bonifacio VIII, che volgeva in senso spiccatamente religioso il giubileo stesso: il pellegrinaggio a Roma avrebbe portato ai pellegrini, a determinate condizioni, l’indulgenza plenaria, la remissione della pena per le colpe commesse.
La cadenza era inizialmente ogni cinquant’anni, poi ogni venticinque anni per quelli “ordinari”, con l’eccezione di qualche giubileo “straordinario”, come quello “della misericordia” promulgato da papa Francesco nel 2019.
L’anno giubilare sta ormai volgendo al termine. Molti pellegrini si sono recati a Roma; altri lo hanno fatto in Diocesi nelle chiese giubilari. L’ultima della quali, la chiesa del Buoncammino, in ragione del 25° anniversario dalla fondazione del monastero. Ad ogni modo, siamo sempre in ambito cultuale: pellegrinaggio, porta santa, confessione, indulgenza.
Nell’ultimo Consiglio presbiterale si è discusso se dare anche un significato comunitario più pieno all’anno giubilare che sta ormai volgendo al termine. La conclusione, fatta propria pienamente dal vescovo, è stata quella di valorizzare il tempo di avvento con una iniziativa diocesana che unisse l’impegno per la pace insieme con la vicinanza a chi soffre per una delle tante guerre in atto, la maggior parte “dimenticate”.
Si è pertanto deciso di proporre alle comunità della diocesi e alle persone singole che approvano l’iniziativa, di raccogliere una colletta per la guerra in atto nel Sud Sudan. Chi segue il settimanale diocesano avrà avuto modo di leggere già degli articoli su quella situazione di guerra. Nel riquadro a parte si vede cosa fa la chiesa in quella regione. Noi seguiremo il canale Caritas Italiana, per la comprovata esperienza di collaborazione con le chiese e le popolazioni dove opera con progetti di cooperazione internazionale.
Qualcosa sulla situazione in Sud Sudan
Questo stato, nato con la scissione del Sudan nel 2011 dopo conflitti pluriennali, vive ancora oggi una situazione di conflitto interno. Le ragioni, manco a dirlo, lotte tra etnie e aspiranti al governo politico del paese. Oltre alla divisione in etnie, le ragioni di fondo sono la disponibilità delle risorse economiche legate al petrolio e non solo. Si inseriscono in questo contesto le presenze straniere, tra cui la Cina sempre più presente nei contesti africani.
Il Sudan, da cui il Sud si è staccato, vive anch’esso una guerra civile, col risultato di milioni di sfollati e decine di migliaia di persone uccise. Pur nella sua povertà estrema, il Sud Sudan è uno dei paesi che accoglie il maggior numero delle persone in fuga dal Sudan.
La Caritas Italiana opera in entrambi i paesi con progetti di aiuto primario (acqua, sanità, sostegno al lavoro, istruzione). Caratteristica da sempre della cooperazione Caritas è l’interlocuzione con le chiese locali, con la gente del posto. Recentissima la visita del direttore d. Marco Pagniello per toccare con mano i disagi e i progetti in atto come tentativi di risposta a bisogni davvero enormi.
Come indirizzare la raccolta
Per tutto il periodo di Avvento e Natale è importante far conoscere la proposta della colletta quale segno giubilare diocesano.
Si possono portare le offerte direttamente all’ufficio della Caritas Diocesana oppure servirsi del bonifico bancario al seguente indirizzo e IBAN.
Indirizzare a:
DIOCESI DI IGLESIAS – CARITAS DIOCESANA
IBAN: IT36M0101543910000000016779
Con la causale: GIUBILEO / SUD SUDAN
