Madre della Grazia divina e della Misericordia
La Chiesa di Iglesias da antichissima data è legata alla Madonna delle Grazie. Né è prova il fatto che questo santuario, prima dedicato a san Saturno, probabilmente a partire dal XVII secolo è stato intitolato a Lei. Oggi dunque è festa! Una delle più importanti della nostra città e della nostra Chiesa di Iglesias! Alla Vergine delle Grazie affidiamo oggi la nostra città e la nostra chiesa diocesana, con le sue gioie, le speranze, i problemi e le difficoltà
In questa occasione vorrei riflettere su alcuni aspetti della figura di Maria a partire dalle letture che abbiamo ascoltato, particolarmente dalla prima e dal Vangelo.
Il brano del Deuteronomio è tratto dal 3° discorso di Mosè che egli fa prima del passaggio del Giordano e la fine della peregrinazione nel deserto con il successivo ingresso nella Terra Promessa, nella quale – come noto – egli non entrerà. Riassume la fede di Israele. Nelle parole che abbiamo ascoltato sono presenti sostanzialmente due affermazioni: 1) “Obbedirai ai comandi del Signore […] ti convertirai con tutto il cuore e con tutta l’anima”. Sono i principi di vita di Israele che Maria ha fatto propri. Maria vive in continuo ascolto e dialogo con Dio; con tutta il cuore e con tutta l’anima si dedica a Lui. 2) La seconda è una costatazione: “Questo comando non è lontano da te […] questa Parola è nella tua bocca e nel tuo cuore”. Chi vive in continuo dialogo con Dio sperimenta la sua vicinanza. Così come avviene naturalmente nell’amicizia e nell’amore umano: quanto più due persone sono vicine, tanto più condividono la vita, assumono le stesse abitudini, lo stesso stile di vita, sono continuamente – a volta anche in modo inconscio – l’una presente nell’altra. Per Maria questo si traduce addirittura in una presenza fisica di Dio in lei: fa l’esperienza di ciascuna mamma che porta in sé la vita; una persona distinta da Lei eppure per nove mesi una vita che condivide con Lei. Questa è un’esperienza prima spirituale che fisica. O meglio: nel caso di Maria può essere fisica perché prima di tutto è un’esperienza di fede. Sant’Agostino a questo proposito insegna: “Vale di più quel che si porta nella mente di quel che si porta nel grembo” (Sermo 72A, 7). Così possiamo comprendere meglio anche il titolo di Madonna delle Grazie: prima di tutto non si riferisce ai benefici spirituali e anche materiali ottenuti per l’intercessione di Maria. Il significato, più profondo, è quello biblico della parola “grazia”. Il significato di questo titolo dato a Maria può essere meglio compreso partendo dall’attributo mariano presente nelle Litanie Lauretane: Mater Divinae Gratiae. Invocare Maria come Madre delle grazie è possibile solo perché Maria è Madre della Grazia Divina, che non è un concetto astratto, una teoria teologica, ma un evento concreto, una persona: Gesù Cristo. È Lui la nostra grazia e la nostra salvezza!! Ma questo è possibile perché – ancora con le parole di Agostino: “Santa Maria fece la volontà del Padre e la fece interamente; e perciò vale di più per Maria l’essere stata discepola di Cristo, che Madre di Cristo”. Maria può essere Madre della Grazia perché prima di tutto ha obbedito alla Parola del Signore, ha vissuto nell’intimità con Lui, fino addirittura a condividere con Dio la sua vita fisica.
A questo punto vorrei completare la riflessione riprendendo un’espressione della pagina del Vangelo di oggi. Dopo aver risposto alla domanda del dottore della Legge attraverso la parabola del Samaritano, Gesù chiede: “Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo…? E il dottore della legge risponde letteralmente: “Chi ha fatto misericordia a lui”. Prossimo è chi “fa misericordia”. Nelle litanie lauretane, un altro titolo di Maria è proprio “Mater misericordiae”. Nel Samaritano, per così dire, possiamo scorgere anche un riflesso del cuore di Maria. Il titolo di Madre della misericordia precede immediatamente quello di Madre della Grazia divina. I due titoli devono essere letti insieme, perché l’uno è il riflesso dell’altro.
La festa di oggi ci fa contemplare l’opera di Misericordia di Dio e la sua Grazia divina, attraverso la figura di Maria. La Grazia per eccellenza che Maria ci trasmette è la misericordia divina: il Cristo stesso. Lei ci può insegnare tutto questo perché per prima l’ha creduto e vissuto: è stato “nella sua mente e nel suo cuore”. Oggi consegna la grazia della misericordia a tutti noi, ripetendo le parole di Gesù: “Va’ e anche tu fa’ così”.