18/04/2025 – Venerdì Santo

Iglesias, Cattedrale di Santa Chiara, 18 aprile 2025

Con il discepolo amato, pellegrini ai piedi della croce, nostra speranza

“Con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano”, ieri ci siamo fatti pellegrini di speranza. Abbiamo fatto Pasqua passando dalla schiavitù alla liberazione, da una vita incentrata su noi stessi ai piedi del fratello. Oggi il nostro cammino ci porta ai piedi della croce, culmine dell’amore di Dio, fonte della nostra speranza. La nostra speranza, infatti, non è un sogno, un progetto umano, un augurio o un’utopia. È fondata in quel che Cristo ha già fatto per noi, all’amore fedele e totale che Egli ci ha mostrato proprio morendo in croce. Qui si tocca con mano l’estremo della malvagità umana e della bontà di Dio.

Immaginiamo di essere ai piedi di questa croce. Il quarto evangelo ricorda alcuni protagonisti di questo momento. Non sono solo spettatori, ma protagonisti. Probabilmente sono 8: da una parte quattro soldati, che rappresentano l’umanità che si oppone a Dio; dall’altra 3 (o 4) donne e il discepolo amato, che rappresentano l’umanità che accoglie l’amore di Dio. Tra questi personaggi, mi voglio soffermare proprio sul discepolo amato. Non si trasmette il nome. Perché? Evidentemente non era importante. Anzi, volontariamente si omette proprio per indicare che in lui ci possiamo e dobbiamo indentificare tutti. È discepolo ed è amato: è il discepolo per eccellenza. Compare solo poche volte e tutte in occasione della Passione e Risurrezione di Gesù: cioè nel culmine dell’amore di Dio. Perché sta lì? È il discepolo pellegrino. Proprio perché ha capito di essere amato. Questo lo libera da tutto e non ha paura. Sa che l’amore di Dio è più forte della crudeltà della morte. E così diviene “figlio” (“Figlio, guarda tua madre”). Possiamo essere pellegrini solo se capiamo di essere amati. Il nostro pellegrinaggio ha un punto di partenza e un punto di arrivo che coincidono: l’amore di Dio e la sua croce. Da lì partiamo e lì arriviamo. Così siamo discepoli e figli. Noi come intendiamo il nostro essere discepoli? Ci saremmo stati ai piedi della croce? Per far cosa? Donaci Signore di capire che non ci può essere speranza se non a partire dal tuo amore; facci comprendere che siamo infinitamente amati da te; che dietro ogni croce c’è l’amore. Facci essere pellegrini ai piedi della tua croce, unica fonte di speranza, punto di arrivo e di partenza della nostra vita: lì troviamo il segreto della vita.