Disposizioni del vescovo di Iglesias per la celebrazioni delle esequie

cimitero

Ai Presbiteri
e alle Comunità parrocchiali

Carissimi,
son sicuro che siete a conoscenza della risposta del Ministero dell’Interno al quesito della CEI e della conseguente nota complementare a firma del Segretario Generale CEI, datate 30.4.2020 (invio entrambe in allegato), che fanno seguito al DCPM dello scorso 26.4.2020.

Sulla base di quelle disposizioni desidero darvi alcuni suggerimenti sulle necessarie attenzioni da mettere in opera perché il momento delle esequie, pur nella necessità di adeguamento alle norme sanitarie, sia un vero momento di fede in Cristo Risorto, unica fonte di speranza e di consolazione di fronte al mistero della morte.

  • Finora era possibile solo la benedizione della salma nel cimitero con la presenza di pochi familiari. Dal prossimo 4 maggio sarà permesso il rito liturgico della celebrazione delle esequie, anche se limitato alla presenza di non più di 15 persone tra i congiunti, che dovranno stare a distanza di almeno un metro tra loro e muniti delle protezioni igieniche richieste.
  • Può sembrarci una risposta non soddisfacente e può anche crearci qualche difficoltà, ma mi sembra giusto non rifiutarla e disporci a prenderla in considerazione per poter manifestare la nostra presenza spirituale nei momenti della sofferenza e del lutto della nostra gente.
  • Come previsto dal Rito delle esequie (Premesse, n. 6), si potrà celebrare la Messa oppure la sola Liturgia della Parola. Ogni parroco scelga con sapiente discernimento pastorale la forma più adeguata.
  • Se si celebra l’Eucaristia ci si attenga alle norme già in vigore dall’inizio dell’emergenza, evitando lo scambio del segno di pace e distribuendo la comunione sulle mani.
  • Il Rito potrà essere celebrato nella chiesa parrocchiale, valutando che la sua capienza sia sufficiente, assicurando una previa igienizzazione (che del resto deve sempre esser messa in opera) e, al termine, una sufficiente aerazione dell’ambiente.
  • La possibilità della celebrazione nella cappella del cimitero mi sembra sia da escludere, perché generalmente nelle nostre comunità essa non è sufficientemente capace di garantire le suddette condizioni.
  • Il Rito può essere celebrato anche all’aperto, o nelle vicinanze della chiesa o, forse meglio, nell’ambito cimiteriale. Il parroco valuti la reale possibilità di riuscire a creare un clima di preghiera e di raccoglimento e di rispettare comunque tutte le norme previdenziali utili ad evitare il contagio (distanza interpersonale e protezioni igieniche).
  • Si abbia cura di ricordare il dovere di rinunciare alla partecipazione al rito a chi avesse manifestato sintomi. La nota della CEI ci chiede di garantire la misurazione della temperatura di chi partecipa al Rito, sia all’interno sia all’aperto. Può certo essere una complicazione, ma è una difficoltà non insuperabile, se ci si organizza per tempo.  [In data 2 maggio 2020 il Comitato tecnico-scientifico ha accolto l’istanza della CEI di rivedere la precedente indicazione sulla misurazione della temperatura e si è raccomandato di sollecitare i parroci affinché contribuiscano a sensibilizzare i fedeli a porre la massima responsabilità, per non esporre se stessi e altri a eventuali contagi. Di qui, l’esplicita richiesta di rimanere a casa a quanti presentano una temperatura corporea oltre i 37,5°C, di non accedere alla chiesa e di non partecipare alle celebrazioni esequiali in presenza di sintomi di influenza o quando vi sia stato contatto con persone positive nei giorni precedenti. Scarica la nota CEI di Aggiornamento]
  • La celebrazione dovrà avvenire in un unico luogo e perciò dovrà evitarsi ogni forma di assembramento, il corteo funebre e la benedizione presso il sepolcro.
  • Pur nel rispetto dell’indicazione ministeriale che il Rito “si svolga in un tempo contenuto”, il celebrante abbia cura che la celebrazione sia dignitosa e sia un vero annuncio della morte e risurrezione del Signore, il cui mistero si compie nella persona defunta.
  • I parroci diano comunicazione in ogni modo possibile, compresa l’affissione di cartelli informativi all’ingresso della chiesa, di tutte le disposizioni di sicurezza attualmente richieste.

In attesa di poterci incontrare, vi assicuro la mia vicinanza nella preghiera e vi saluto cordialmente.

Iglesias, 1 maggio 2020

+ Giovanni Paolo Zedda