La missione di Camp Garba ha bisogno del nostro aiuto

Ottobre missionario. Gli effetti della pandemia mettono a rischio la sopravvivenza della missione fondata dalla diocesi di Iglesias in Kenya

Comunicazione a cura dell’Ufficio Missionario per Camp Garba in Kenya

Durante quest’anno che si sta concludendo, caratterizzato da una pandemia che ha cambiato, forse per sempre, il nostro modo di essere, anche la zona della nostra missione di Camp Garba è stata colpita dal coronavirus e anche lì sono state imposte le misure restrittive, con sospensione di ogni attività.
Questo, nella nostra diocesi, dove è sempre vivo il sentimento di amore e di attaccamento alla missione, ha causato grande preoccupazione e apprensione per il futuro della struttura.
Anche quest’anno, ai primi di febbraio, sfidando la paura per l’inizio del diffondersi della pandemia e per l’instabilità che esiste nella zona, sotto la guida dell’instancabile don Zusa, ormai ultraottantenne, un piccolo gruppo si è recato a Camp Garba, in accoglimento dell’invito di padre Joseph, attuale responsabile della missione, che ha chiesto con insistenza la nostra presenza almeno per la conclusione dei festeggiamenti del 25° anniversario della fondazione della missione. Con l’occasione abbiamo potuto constatare l’alto livello del servizio offerto alle popolazioni locali e il giusto utilizzo delle offerte che i benefattori, con tanto sacrificio, continuano a inviare.
I padri della Consolata hanno una lunga esperienza nella gestione di missioni e anche a Camp Garba mettono in atto ogni sforzo per mantenere questa realtà ai massimi livelli di efficienza. L’appello dei padri che gestiscono la missione questa volta è stato molto più accorato, in quanto, anche a causa del lievitare dei prezzi, i fondi provenienti dalle adozioni a distanza e che la diocesi trasferisce non sono più sufficienti, tanto da mettere in dubbio la sopravvivenza della missione stessa.
Le offerte sotto forma di adozione a distanza sono di vitale importanza, a prescindere dal doveroso aiuto al bambino adottato, che viene sempre e comunque seguito negli studi, e vengono in modo esclusivo per la gestione dell’intera missione. In questa ottica, la cosa più importante è la sopravvivenza della missione, senza la quale nessun aiuto ai bambini sarebbe possibile.
Molti dei bambini adottati hanno già concluso gli studi (alcuni lavorano ora come insegnanti anche nelle nostre scuole), altri si sono trasferiti; moltissimi ragazzi, comunque, frequentano le scuole di Camp Garba, molto apprezzate e ambite dalle famiglie per la buona reputazione che nella zona si sono create nel tempo. Sono frequentate anche da tanti bambini non adottati, che vengono comunque aiutati grazie al contributo dei tanti generosi benefattori.
Se ci possiamo permettere, rivolgiamo un invito a chi già ha adottato un bambino a continuare a versare le quote e a chi ritenesse di volerlo e di poterlo fare, di dare un contributo perché senta il nostro aiuto c’è il rischio di chiusura della missione, che comprometterebbe il grande lavoro fatto finora per i bambini che hanno frequentato, che ancora frequentano e che frequenteranno le nostre scuole. Le quote di adozione rappresentano per la missione sempre la maggiore entrata.
Ogni volta che incontriamo le famiglie dei bambini non smettono mai di ringraziare per quello che la missione sta facendo per i loro figli e, in molti casi anche per le famiglie bisognose, spesso bisognose anche delle cose indispensabili. La nostra missione opera molto anche nel campo dell’assistenza ai poveri.
Dall’ufficio per la missione di Camp Garba un augurio fraterno, in buona salute e in pace.

Per chi volesse sostenere la missione con il proprio contributo può farlo con:

  • Conto corrente postale n° 22350094 Intestato a: Diocesi di Iglesias – Missione Camp Garba
  • Bonifico bancario presso banca INTESA SANPAOLO: IBAN: IT04 X030 6943 8511 0000 0002 210 intestato a “Diocesi di Iglesias – Missione Camp Garba – Kenya”.